Lo shampoo al ketoconazolo è uno shampoo medicato progettato per trattare le infezioni fungine che colpiscono il cuoio capelluto. Si può usare per trattare una forfora che sembra non voler passare, psoriasi, ma anche per trattare alcuni tipi di capduta di capelli di tipo temporaneo. Se l’argomento ti interessa, assicurati di leggere questo articolo fino alla fine: abbiamo messo assieme tutte le informazioni più importanti che ci hanno rilasciato i nostri esperti. In pochissimo tempo, saprai tutto ciò che c’è da sapere!
Usi del ketoconazolo
Gli shampoo al ketoconazolo, così come tutti i prodotti che lo contengono, sono disponibili via prescrizione medica. Lo shampoo è spesso presentato come un trattamento antiforfora. Il cuoio capelluto secco di suo può produrre un pò di forfora; diverso è quando si parla di dermatite seborroica. La dermatite seborroica può essere associata a una crescita eccessiva di Malassezia, un fungo di lievito che è naturalmente presente sulla pelle. Il ketoconazolo può aiutare a trattare la condizione, riducendo il fungo e l’infiammazione.
Psoriasi
Il ketoconazolo è un trattamento comune anche per la psoriasi, un’altra malattia infiammatoria della pelle che provoca desquamazione, placche e arrossamento. Il fungo (simile al lievito) spesso infetta queste placche cutanee. In questi casi, i dermatologi potrebbero prescrivere più di un trattamento, soprattutto nel caso di riacutizzazione della psoriasi.
Tigna della pelle
Lo shampoo al ketoconazolo può anche trattare la tinea capitis e la tinea versicolor. La tinea capitis è un’infezione fungina superficiale che colpisce il cuoio capelluto. La tinea versicolor è un’infezione della pelle, causata da una crescita eccessiva di un tipo di lievito che vive naturalmente sulla pelle.
Perdita di capelli
Mentre il ketoconazolo è più frequentemente utilizzato per le sue proprietà antimicotiche (cioè per trattare infezioni o condizioni come la dermatite seborroica), ci sono dei buoni risultati in merito al supporto per una crescita dei capelli – o riduzione del fenomeno della caduta. Un piccolo studio composto da 15 persone che soffrivano di alopecia, ha messo in luce che il ketoconazolo può essere in grado di migliorare la ricrescita dei capelli. Inoltre, è stato scoperto che l’uso di uno shampoo contenente una concentrazione del 2% per 2-4 settimane può comportare una riduzione fino all’88% della condizione. È quindi corretto presumere che il ketoconazolo sia utile nel trattamento della dermatite seborroica: questa è una condizione che comporta la perdita temporanea dei capelli, l’uso della capacità del ketoconazolo di abbattere la membrana cellulare dei funghi ripristinerà qualsiasi perdita temporanea di capelli riscontrata.
Rischi ed effetti collaterali
Il ketoconazolo può avere effetti collaterali negativi di cui si dovrebbe essere a conoscenza. Ad esempio, uno dei più comuni è l’irritazione della pelle, che può assumere la forma di protuberanze simili a brufoli nella parte in cui è utilizzata. In alcuni individui, può anche causare untuosità o secchezza dei capelli o del cuoio capelluto, struttura anormale dei capelli o sbiadimento. Tra quelli più strani ricordiamo la capacità di poter fare perdere la struttura riccia dei capelli con permanente. In rari casi, lo shampoo al ketoconazolo può provocare la caduta dei capelli. Se noti qualsiasi effetto collaterale disturbante, assicurati di parlarne con il tuo medico. La stessa precauzione deve essere presa anche prima di assumere qualsiasi prodotto: no allo scambio con parenti e amici. Ogni persona è a sé e deve essere valutata individualmente.
Come riconoscere i segni di reazione allergica?
Le reazioni allergiche allo shampoo al ketoconazolo sono estremamente rare, ma dovrebbero essere prese sul serio. Consulta immediatamente il medico se noti segni di una reazione allergica come:
- forte prurito
- gonfiore del viso, della lingua o della gola
- respirazione difficoltosa
- eruzione cutanea
- vertigini
Altre considerazioni
Gli effetti del ketoconazolo sulle donne in gravidanza o in allattamento non sono ben studiati. Se sei incinta e hai dubbi sull’uso di un trattamento antimicotico, parla con il tuo medico. Anche la sicurezza del ketoconazolo non è stata ben studiata nei bambini. È meglio non usarlo su bambini in età inferiore ai 12 anni (a meno che non sia stato istruito dal proprio pediatra).
Come usare lo shampoo al ketoconazolo?
Dovrebbe essere usato rispettando le indicazioni rilasciate dal tuo medico o come indicato sull’etichetta del prodotto. Se stai trattando il cuoio capelluto, applica lo shampoo sui capelli bagnati. Lavora la soluzione fino a creare una schiuma e assicurandoti di aspettare il tempo necessario. Il cuoio capelluto deve essere in grado di assorbire shampoo. Fatto ciò, procedi con il risciacquo. Puoi quindi fermarti a idratare le estremità dei capelli, risciacquare e asciugare come faresti in ogni altra situazione. Se stai usando lo shampoo al ketoconazolo su un’area diversa dal cuoio capelluto, applicalo sulla zona interessata e lascialo agire per cinque minuti. Lavalo accuratamente con acqua, quindi asciuga la pelle interessata. Quanto spesso e per quanto tempo usi lo shampoo dipenderà da una serie di fattori diversi. Questi includono la forza dello shampoo, la condizione che stai cercando di curare e la gravità dei sintomi attuali. Il medico potrebbe chiederti di usarlo tutte le volte che lo usi, a giorni alterni o una volta alla settimana.
Alternative allo shampoo al ketoconazolo
Se lo shampoo al ketoconazolo non funziona per la tua situazione specifica, potresti considerare di provare altre alternative. Queste possono includere altri farmaci (come antimicotici orali): possono aiutare a trattare la tua condizione generale o infezioni più diffuse. Altri shampoo medicati che puoi provare includono:
- shampoo contenenti acido salicilico
- shampoo contenenti catrame di carbone
- olio essenziale all’albero del tè (o olio di melaleuca: può essere aggiunto ad uno shampoo di tua scelta)
- shampoo contenenti zinco piritione
Conclusioni
Se sei in cura con uno shampoo al ketoconazolo, ricordati di assumerlo esattamente come ti viene indicato dal tuo medico, mai più o meno frequentemente. Per chi entra in cura, potrebbe iniziare a vedere i risultati entro due o quattro settimane dopo il primo utilizzo (a meno che il tuo medico non ti abbia informato diversamente). Se non vedi alcun miglioramento dopo un mese, sarebbe il caso di richiedere un nuovo appuntamento e valutare se è necessario un cambio di rotta.